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IL MONDO “WEB” UNA FINESTRA DI CASA APERTA  A TUTTI  ...  ANCHE AGLI SCONOSCIUTI.

  • Mamma Elisabetta
  • 12 mag 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Nei mesi scorsi ( febbraio e marzo) si sono tenuti degli incontri formativi sulla realtà del WEB con le sue potenzialità ed i suoi pericoli.

Questo progetto, definito e organizzato con l’I.C. di Ranica ed i vari referenti del territorio del gruppo “Crocicchio Mapping”, ha permesso ai nostri figli, alle famiglie ed ai docenti di interfacciarsi con una realtà che tutti conosciamo ma di cui, spesso, non teniamo in debito conto le problematiche.

L’incontro rivolto ai genitori si è sviluppato in due serate: la prima il 10.2.2016 tenuta da un tenente colonnello della guardia di finanza e la seconda da un esperto forense affiancato da due psicologhe di una associazione che opera a livello nazionale: “Ragazzi in rete”.

L’incontro con il funzionario della guardia di finanza (dott. M. L. Piccinni) ha focalizzato la nostra attenzione su due aspetti principali :

  1. l’estrema facilità per i nostri figli, tanto attratti dall’universo del WEB, di incappare in soggetti di dubbia moralità di ogni età e ceto sociale con il rischio di ritrovarsi in situazioni difficili e tali da non poter poi gestire da soli, con le infelici conseguenze tanto pubblicizzate dai giornali e dai media (casi di pedofilia, bullismo, ricatti, utilizzo improprio del proprio corpo e delle immagini di esso, violazione della propria privacy e della propria intimità fisica, affettivo/sentimentale). Troppo spesso, dopo la disavventura subita, questi adolescenti si chiudono in se stessi e non ne parlano con le famiglie per vergogna ed imbarazzo o paura delle conseguenze, isolandosi doppiamente e non sentendosi più liberi nemmeno di chiedere aiuto


  1. la diffusa fragilità delle famiglie che, per un sacro timore di violare la privacy dei figli , non se la sentono di effettuare le dovute verifiche sui siti, chat e messaggi da questi inviati e ricevuti. Ma ad un genitore responsabile dovrebbe interessare la cerchia dei conoscenti ed amici che il figlio frequenta e con cui comunica ad ogni ora, specie se si tratta di ‘amicizie da chat’, nate in un mondo virtuale ingannevole dove ognuno può indossare una maschera accattivante e fornire generalità fittizie accalappiando qualche ingenuo frequentatore del sito.

Il secondo incontro con l’esperto forense e le psicologhe ha, invece, puntato l’attenzione sulle implicazioni di natura legale e morale che alcune esperienze generano. Sono stati analizzati i rischi e le potenzialità del web da un’angolazione principalmente penale, facendo emergere le responsabilità di natura legale per adulti e minori, oltre che i problemi etici di scelte fatte spesso con leggerezza e le cui conseguenze sono durature e, magari, indelebili per i malcapitati protagonisti delle bravate; soprattutto, si è rimarcata la responsabilità delle famiglie al riguardo, specie se gli autori delle azioni perseguite sono dei minori. Nel momento in cui un ragazzo decide di pubblicare foto o pensieri, immagini di se stesso o di un altro suo amico o coetaneo deve essere consapevole del danno che può creare e delle conseguenze che un gesto compiuto “con leggerezza e spavalderia” comporta, sia a breve che a lungo termine.

NELLA VITA TUTTO E’ UNA SCELTA, PER QUESTO LA SCELTA DEVE ESSERE CONSAPEVOLE

Il risultato di queste due serate di confronto ci ha regalato la possibilità di esplorare un mondo, quello del web, insidioso e ingannevole e di comprendere il ruolo importante di noi genitori nel vigilare e controllare i nostri ragazzi, per non pentircene quando sarebbe troppo tardi.

Se è vero che ci si può ritrovare, per troppa ingenuità, in una situazione complicata è altrettanto vero che si può chiedere aiuto e far sì che le forze dell’ordine possano intervenire per uscirne senza danni permanenti. Occorre richiamare ognuno al proprio compito legato al ruolo educativo scelto: alla Scuola quello di insegnare ad utilizzare in modo corretto le potenzialità del web; alla Famiglia di vigilare e controllare che tale uso sia davvero adeguato all’età dei figli; alle Associazioni territoriali di verificare che ogni cittadino sia rispettato nella sua dignità di persona.

Questo progetto appena avviato si è dimostrato una bella occasione per riflettere e di questo vorrei ringraziare sia la scuola che il “Crocicchio Mapping” per averlo pensato ed organizzato, oltre che condiviso. Noi genitori non possiamo riuscire nel nostro compito educativo da soli.

(mamma Elisabetta)

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