La parola ai protagonisti: adesso tocca ai nonni!
- Redazione genitori - S.C.
- 2 giu 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Mario Scarpellini, da tutti conosciuto come nonno ‘Ceco’, collabora da anni con la Scuola dell’Infanzia occupandosi del “Progetto orto”, che vede coinvolti i bambini di 5 anni nella realizzazione di un piccolo orto nel giardino della scuola. Ha iniziato con la prima nipote, che ormai ha 14 anni, ha proseguito con le altre due e continua anche adesso che le nipoti sono cresciute. Quest’anno lo hanno affiancato anche altri due nonni, Angelo e Domenico. A spingere i tre nonni in quest’avventura e ad accomunarli sono la grande passione per la terra e l’amore per i bambini. Ho incontrato nonno ‘Ceco’ e nonno Angelo una mattina di fine maggio. Tra consigli sui concimi, le ricette per cucinare al meglio le lumache (!) e curiosità sulla famosa cipolla di Viandasso, mi hanno illustrato il lavoro fatto e il significato che, per loro, ha questa esperienza.
Sentendovi parlare si capisce che avete grande esperienza da ortolani…
Ceco: «Io sono un mezzo contadino. Dovreste vedere il mio orto! Invito sempre i bambini a casa mia a vederlo. Quando vengono le mie nipoti, è una meraviglia guardarle mangiare la verdura: cetrioli, sedano, valeriana… Ed anche i loro amici da noi mangiano verdure che prima non avevano mai neanche assaggiato».
In cosa consiste il vostro impegno a scuola?
Ceco: «In inverno si vanga e si prepara il terreno, poi il grosso del lavoro si fa dalla primavera in avanti. Con i bambini ci siamo incontrati 4 o 5 volte, poi loro curano l’orto anche da soli con la maestra. Abbiamo seminato insalata, rapanelli, verze e girasoli».
Angelo: «Quest’anno abbiamo anche piantato i fiori a bulbo in inverno».
Che cosa vi piace di quest’esperienza?
Ceco: «E’ bello stare con i bambini. E’ emozionante mettere nelle loro manine i semi e vederli lavorare con entusiasmo».
Angelo: «E’ importante avvicinare i bambini alla natura. Penso che molti di loro siano convinti che i pomodori nascano al supermercato! E poi è utile anche per noi, perché ci confrontiamo e ci scambiamo le nostre esperienze».
Che valore ha la figura del nonno in questo ruolo?
Angelo: «E’ bello il legame che si crea con il proprio nipote e che poi continua anche fuori dalla scuola. Ad esempio, mia nipote quando viene a casa mia è interessata al mio orto, mi fa domande. E anche i suoi compagni, quando andavo a prenderla all’asilo, mi tenevano aggiornato sulla crescita dei giacinti».
L’episodio più buffo che ricorda?
Ceco: «Una volta ho ucciso un lumacotto davanti ai loro occhi e mi guardavano sgomenti. Ci sono persino rimasto male!»
Angelo: «La cosa che mi colpisce è vedere quanto siano schizzinosi con insetti, vermi e simili … però guai ad ammazzarli! E’ importante avvicinarli alla natura e anche togliere loro queste false paure».
Ripeterete quest’esperienza?
Ceco: «Certamente!»
Angelo: «Sì. Bisogna solo trovare il modo di migliorare il terreno con i concimi giusti, perché Ranica ha una terra molto argillosa. E poi sarebbe bello aggiungere qualche nuova verdura, magari i pomodori».
Avete un messaggio da lanciare ad altri nonni?
Insieme: «Di farsi avanti perché c’è posto, c’è posto per tutti!»
(Mamma Stefania)
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